Ti prego dimmi cosa pensi di Grillo

E' che nelle ultime settimane è tutto un via vai di gente che improvvisamente ha scoperto che qualcosa non funziona ma ce ne fosse uno che ammette di averlo scoperto oggi e quindi di non avere titoli per far le pulci a nessun altro, oppure che spieghi perché fino a ieri non era così incazzato quando le sentenze di cui oggi parla hanno anni, oppure dica la sua sul caso Parmalat invece che citarlo e basta, oppure, oppure qualsiasi cosa che sia diversa dal ripetere a macchinetta titoli sensazionalistici privi di qualsiasi approfondimento personale.

E questo via vai è scocciante, perché comunque sempre gente che non sa un cazzo hai davanti, e lo dimostra il fatto che si sono incazzati tutti insieme quando se sapessero di cosa parlano c'era da impugnare bastoni a 10 al giorno per tutti i 10 anni appena passati MA non se n'è visto uno, ma quando in questo momento te li trovi davanti ti dicono che TU dovresti parlare DI perché è uno schifo.

Eh, lo è sempre stato.
E se lo è sempre stato è proprio perché fino a ieri l'unico che andava a spulciarsi i bilanci era Grillo, gli altri erano tutti in vacanza.
E chi lo ha sempre saputo, i bastoni li avrebbe impugnati già da tempo ma per andare a prendere casa per casa tutti questi che fino a ieri se ne sono sbattuti i coglioni e che sono esattamente ciò che ha permesso che la cosa proseguisse indisturbata per secoli.

[…]

I bastoni di cui parlo io sono una sintesi di tutto questo.
Perché se la situazione è quella che racconta Grillo, se la gravità dello "stato dello Stato" è tale da scegliere come slogan "Aboliamo i partiti", frase tutt'altro che lieve, allora significa che la situazione è da lotta armata, non da colorata manifestazione di piazza.
Se tutti rubano, se tutti mentono, se tutta la stampa è complice, se il popolo è stanco, se se se, in qualsiasi democrazia degna di questo nome si dovrebbe avere il coraggio di pronunciare la frase "lotta armata", non un vaffanculo da prima serata in tivvù.
Un popolo che si rende conto di essere schiacciato, che se ne rende davvero conto tanto da farsi portavoce di un azzeramento così totale come "Aboliamo i partiti" si arma, non scrive vaffanculo sui muri in un paese dove il dibattito attuale gira intorno al dilemma "lo spray sui muri è reato penale o civile?"

E attenzione, non sto promuovendo la lotta armata.
Sto dicendo che una tale insofferenza, un tale livello di sopportazione superato, se reale, non dovrebbe che generare quello.
Ogni soluzione sotto la lotta armata non coincide, e di conseguenza fa apparire come pura forma demagogica, con il livello di "basta" che sta (dovrebbe) dietro a una piazza raccolta al grido di "aboliamo i partiti".

[…]

Mi sono permesso di seguire il link alla lettera della Gabanelli, il cui parere completo mi interessava conoscere (e che devo ammettere mi ha stupito), trovandomi spedito sul blog di Grillo che l'ha pubblicata.
Già che ero lì mi son detto "Ma sì dai, han ragione tutti, leggiamoci 'sti commenti così approfondiamo la composizione di questa eterogenea massa di nuovi attivisti senza parlare sempre per pregiudizi".

Ecco, devo ammettere che dopo i primi 50 ho cominciato a saltarne un po' leggendoli a caso, quindi in effetti il campione continua a non essere fedele perché probabilmente ho avuto la solita sfortuna di non beccare, poiché appunto saltavo, quelli che contenevano qualcosa che testimoniasse e stimolasse approfondimento, ma dopo questa immersione nel popolo di Grillo mi tocca riaffermare che di vuoto assoluto si tratta.

Si passa da quello che pubblica il suo personale programma diviso per punti, tra i quali internet gratis per tutti e votazione delle leggi direttamente in mano al popolo attraverso appositi siti internet dove votare l'approvazione o l'abrogazione delle suddette, a quello che si dice indignato per aver saputo durante il V-Day questa cosa di tale Aldrovandi, da quello che espone la sua teoria secondo la quale TUTTE le aziende nel mondo mantengono i bilanci in perdita perché servono per riciclare denaro sporco a quello che spiega il silenzio del cavaliere con "la paura che dopo il V-Day lo attanaglia".

[…]

Tu dici "Perchè se leggi il blog di Grillo quotidianamente, avresti percepito un'implicita incazzatura di un nichilismo totale e rassegnato, con diretta e onesta conseguenza quello di cui parli tu."
Perfetto, quindi stiamo dicendo che la conseguenza da me prospettata non solo non è fuori luogo, ma è addirittura logica e onesta.
Ed è quello che volevo dire dicendo che non la promuovo, semplicemente se ascolto Grillo mi chiedo perché non arrivi fino a quello che dovrebbe essere il punto finale logico e onesto dei suoi discorsi, che è (dovrebbe essere), per logica appunto, la lotta armata.
Mi chiedo perché si fermi un attimo prima, una virgola prima di quella che renderebbe tutto ciò che dice coerente o comunque comprensibile.

[…]

Quello che "lontano da uno schermo di computer, legge, s'informa, raccoglie firme, discute e si organizza per cambiare qualcosa di reale" dell'esistenza delle liste civiche ha sempre saputo, dei problemi dell'italia ha sempre saputo, delle falle del meccanismo ha sempre saputo e se non è intervenuto prima è perché nel suo personale percorso l'intervento o non è oggi o non è quello proposto da Grillo, non perché non sapesse che esistono le liste civiche.
Quelli che lo scoprono oggi e che prendono sul serio uno che si impegna a legittimare con un bollino una roba che io e te volendo stasera possiamo avviare senza il permesso di nessuno, sono persone che fino a ieri, e oggi compreso, non hanno mai saputo come funziona la repubblica.

Ecco perché è populista tutto questo.
Perché prende una massa di gente che non sa che una lista civica non ha bisogno di nessun bollino, che fino a ieri ha scelto di ignorare tutto ciò che accadeva fuori dal proprio salotto e dice loro che da oggi possono governare, possono decidere, possono espugnare.

Va bene, ci sto, lo si faccia.
Ma si espugni, però.
Perché uno può anche puntare a utilizzare la pancia della gente, ma lo si faccia chiamandola pancia, non cervello.
E la massa la si chiami massa scorreggiona, non massa pensante.

E la lettera della Gabanelli, se l'ho letta correttamente, fa esattamente questa distinzione.
Perché se per lei fossero mossi dal cervello, non sarebbe preoccupata dall'eventualità che "un giorno a trascinare centinaia di migliaia di persone in piazza potrebbe esserci qualcuno di diverso da un comico".
Dove il motore adunante è il cervello non c'è quel rischio.
Se c'è quel rischio, significa che il motore adunante non è il cervello, è la pancia.
E dove c'è pancia può arrivare chiunque e trascinarti dove vuole.
E io tra essere governato da dieci ladri o da mille ignoranti, sceglierò sempre la prima.
Se non altro posso trattare.

[…]


Tu non puoi far credere alle persone che lo stato può essere gestito dal basso, dalla gente, dalla massa, solo perché gli attuali gestori eletti non stanno facendo il loro lavoro.
Non puoi far credere questo perché questo non sarebbe democrazia.
E chi ti crede, chi ti segue ANCHE nelle esternazioni cabarettistiche, se non ti ferma per dirti che va bene i contenuti ma la cacciata dal palazzo no, quello non è democrazia, allora significa che è ignorante O che è felice di seguirti nella costruzione di qualcosa che non è democratico.
Perché che "democrazia" significhi potere alla massa, là dove per potere si intende potere decisionale non elettivo ma legislativo, è una roba alla quale può credere giusto chi fino a ieri, appunto, è stato al bar.
Manco negli USA, campioni di elezioni dirette dei rappresentanti, il "popolo" ha potere di intervento diretto sulle decisioni se non, come noi, sotto elezioni.

Allora non puoi prendere centinaia di migliaia di persone esasperate e muoverle tenendole per la pancia senza prenderti la briga di spiegare loro che "Legge di iniziativa popolare" non significa potere al popolo, non significa aboliamo i partiti, non significa i politici tutti a casa.

Non puoi farlo perché mettere nello stesso "spettacolo" quei due concetti sapendo che non molti sapranno distinguerli come inaffiancabili è disonesto, è strumentale e infatti tutti quelli che i meccanismi li conoscono e sanno riconoscere quando una cosa è strumentale ti chiedono di chiarire strumentale per ottenere cosa, ti chiedono di chiarire quale sia il tuo reale obiettivo perché quello che indichi tu come obiettivo, se privato della componente "rivoluzione" che nelle tue parole non compare mai ma che non può che essere la partenza unica possibile di un percorso di cambiamento radicale come quello che proponi tu, in un percorso democratico non è realizzabile se non in un numero di anni che certo non coincide con l'esasperazione che tu stai usando come motore di movimentazione immediata.

Qui sta il populismo.
Non ti spiego bene come funziona ma fidati di me e fai ciò che ti dico, vedrai che li mandiamo a casa.
E tutti in coro "Li mandiamo a casa! Li mandiamo a casa! Aboliamo i partiti!"

Beh un sistema politico risultato di 60 anni di evoluzione (involuzione) non lo scardini con una lista civica, nemmeno se è grande quanto la luna.
Lo scardini con una rivoluzione, armi al popolo, o con una dittatura, armi ai militari.
Altre vie brevi quanto quelle proposte da Grillo quando ha scelto di rivolgersi a gente che vuole una soluzione immediata non ce ne sono e chi te le vende come possibili sta facendo demagogia, non conosce la democrazia, o sta mentendo.
In tutti e tre i casi, se questo crea un seguito di qualche centinaio di migliaia di persone, una buona parte dei quali politicamente ignoranti, non è una cosa positiva.